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I Sette Segreti di Bologna: ecco quali sono!

I Sette Segreti di Bologna: ecco quali sono!

Si vocifera che Bologna possegga sette segreti, ma è davvero difficile trovare notizie a riguardo su internet.
Pensare che neanche i Bolognesi stessi o le persone locali sono a conoscenza di tutti i famosi 7 segreti…

1. La virilità di Nettuno, in Piazza Nettuno

La famosa statua del Dio Nettuno, si trova in Piazza Nettuno a Bologna, e venne scolpita dal Giambologna verso la metà del 1500, e contiene il primo dei nostri 7 segreti. Durante il completamento dell’opera, le autorità ecclesiastiche richiesero al Giambologna di ridurre la virilità del Nettuno, per decoro verso gli standard religiosi dell’epoca. Giambologna acconsentì alla modifica, ma decise di nascondere un segreto all’interno della scultura, per reinstaurare la virilità del Dio.

Giambologna si studiò una prospettiva dalla quale il dito della mano del Nettuno potesse sembrare il suo pene. Infatti, se si osserva la statua dall’angolo della Sala Borsa, con gli occhi puntati in direzione Nettuno, la statua sembra avere un erezione. Sembra proprio che lo scultore abbia voluto dire “Fagliela vedere tu, Nettuno!”

Intenzionale o meno che sia, l’effetto dato dalla prospettiva è innegabile e fa sempre molto ridere i turisti più sfacciati ;)

 

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2. “Il telefono senza fili” al Palazzo del Podestà

Da Piazza Maggiore, dando le spalle alla cattedrale di San Petronio proseguite dritto verso l’arco al centro di Palazzo del Podestà. Potrete fare un piccolo gioco se vi fermate in uno degli angoli dell’arcata mentre un vostro amico si posiziona nell’angolo diagonalmente opposto. Sussurrate qualcosa diretti verso il muro e il vostro amico dall’angolo opposto vi sentirà forte e chiaro nonostante il traffico e il trambusto del centro!

La cosa più sorprendente è che i muri degli angoli sono diventati neri a causa di tutte le persone che hanno provato il gioco del telefono senza fili.

La leggenda racconta che questo fosse un luogo utilizzato dai lebbrosi durante il medioevo per confessarsi senza avere un contatto diretto con il loro confessore evitando così il rischio di contagio.

Risultato immagini per segreto del palazzo del podestà bologna

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3. La piccola Venezia

Bologna giace su un dedalo di canali sotterranei che furono costruiti durante il ventunesimo secolo e strutturati similarmente ai canali veneziani. Camminando nel centro storico di Bologna è spesso possibile vedere piccoli corsi d’acqua che scorrono in città.

Il nostro terzo segreto si nasconde in via Piella, dove troverete una finestrella che si affaccia su un canale nascosto della città. Quest’ultimo è il Canale delle Moline un proseguo del Canale Reno. La veduta dalla finestrella è chiamata “La Piccola Venezia” poiché è il luogo più suggestivo e più simile ai canali che potreste ammirare a Venezia.

Un tempo i canali erano molto importanti per il settore industriale e commerciale della città e venivano usati per trasportare merce e rifornimenti, c’era persino un’area della città molto simile ad un porto (l’area in cui attualmente si trova via Riva di Reno).

Dall’inizio del diciannovesimo secolo e successivamente durante i lavori di ricostruzione del dopo guerra, i canali della città vennero ampiamente bloccati e sostituiti da strade. Nonostante ciò rimane una gran quantità di essi nei sotterranei della città e vengono organizzate anche visite guidate per visitarli e scoprirne la storia.

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4. Le frecce di Corte Isolani

L’entrata di Corte Isolani (un piccolo passaggio pieno di locali e negozi alla moda che collega Piazza Maggiore a Piazza Santo Stefano) è situata in Strada Maggiore ed è costruita con travi di legno che risalgono alla metà del 1400. Passando sotto al portico, arrivati all’altezza della corte focalizzate la vostra attenzione al soffitto del portico e guardate attentamente le travi, potrete vedere 3 frecce incastrate nel legno, rimaste lì da secoli.

La leggenda narra che 3 briganti stessero per colpire un mercante locale, ma vennero distratti da una giovane donna nuda che scorsero dietro ad una finestra proprio allo scoccare delle frecce, che finirono per mancare il bersaglio e conficcarsi nel legno del soffitto.

 

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5. “Panis Vita, Canabis Protectio, Vinum Laetitia”

Camminando sotto al portico di via Indipendenza potrete notare una strana iscrizione: “Panis Vita, Canabis Protectio, Vinum Laetitia”. La frase può essere approssimativamente tradotta in questo modo: “ Il Pane è Vita, La Cannabis Protezione, il Vino Felicità”.

Questo è un riferimento alla cultura medioevale di Bologna nel culmine del suo progresso, quando la Cannabis, come coltura, era un importante contributore al benessere economico della città. L’Emilia Romagna contava il maggior numero di centri per la coltivazione di queste piante utilizzate per i più svariati scopi, dal tessile alla fabbricazione di corde.

 

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6. Il vaso rotto in cima alla Torre Asinelli

La Torre Asinelli, insieme alla più piccola Torre Garisenda, domina l’orizzonte di Bologna ed è situata alla fine di via Rizzoli. Salire in cima alla torre è un’impresa piuttosto faticosa, ma vi assicuriamo che ne vale assolutamente la pena, la vista da lassù è mozzafiato! In più è proprio là che troverete il sesto segreto della città. Sulla sommità della torre c’è un vaso rotto che simboleggia l’abilità dei bolognesi nel risolvere dispute e conflitti; la ragione per cui è diventata una città così prosperosa.

Attenzione però, ricordate di non salire mai sulla torre prima di esservi laureati, porta sfortuna!

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7. “Panum Resis” all’Università.

L’ultimo segreto di Bologna è ancora nascosto!

Si dice ci sia un’iscrizione sotto uno dei più antichi banchi dell’Università in via Zamboni, si tratta della frase latina “Panum Resis”. La frase significa “la Conoscenza è il fondamento di ogni decisione”.

Il mistero di questo segreto, è contenuto più nella sua ubicazione, che nell’aforisma di per se. Infatti, nessuno è ancora riuscito ad individuare la scritta. E’ stato anche chiesto a diversi laureati dell’Alma Mater Studiorum, la più antica università del mondo, ma ancora nessuno è stato in grado di trovare il luogo in cui si nasconde questa iscrizione.

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Quindi non ci resta che augurarvi… Buona caccia ;)

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I Sette Segreti di Bologna: ecco quali sono!

Cosa vedere a Bologna: la Finestrella di Via Piella

Finestrella di Via Piella

Passeggiando per Via Indipendenza, prima dell’incrocio con Via Marsala, arriviamo fino al portico di via Piella.

Sulla destra troviamo una piccola finestra che si apre su una Bologna inaspettata, quella delle acque  sotterranee che fino a due secoli fa erano canali scoperti.

Finestrella di Via Piella

la finestrella di Via Piella

Osservando dalla finestrella il canale che si snoda tra gli edifici colorati si ha la sensazione di essere in una piccola Venezia.

Il canale è la prosecuzione di uno dei canali principali di Bologna, il Canale di Reno che, all’ingresso della città si separa in due rami: il Canale del Cavaticcio e il Canale delle Moline.

Nella Bologna medievale i canali erano molto importanti per le comunicazioni e alcuni erano addirittura navigabili.

Il Canale delle Moline all’epoca era utilizzato per produrre l’energia necessaria ad alimentare ben 15 mulini ad acqua.

Tra i primi del Novecento e il dopoguerra buona parte dei canali furono interrati: la finestrella ci aiuta quindi a immaginare com’era la Bologna che fù.

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